Artemisia absinthium

Assenzio vero.

Artemisia absinthium, Neive-Castagnole Lanze Tanaro, luglio 1988

Artemisia absinthium L. Assenzio vero. Compositae.
Incolti aridi. Altezza 5-10 dm. Fioritura agosto-settembre.

Pianta erbacea aromatica tomentosa. Fusto eretto, legnoso alla base. Foglie 3pennatosette, divise in segmenti lineari. Capolini sferici, in spighe apicali fogliose, corolla gialla.
Il nome del genere Artemisia, farebbe riferimento alla dea Artemide, protettrice delle piante, degli animali e di tutti gli esseri viventi o alla regina Artemisia che avrebbe scoperto e divulgato le virtù terapeutiche di queste piante.
Il nome nella lingua celtica, indica “radice che dà forza”

Pianta apprezzata dalle antiche popolazioni celtiche e germaniche, come potente erba di protezione utilizzata nei rituali sacri. Si bruciava per invocare il coraggio dei guerrieri, per consacrare oggetti liturgici; la pianta era mischiata nel rogo quando cremavano i morti; si spalmava sul corpo per ottenere forza, energia e potenza; con le foglie si sfregava il corpo e l’utero delle donne partorienti, affinché il nascituro e la sua anima potessero agevolmente attraversare la soglia fra l’aldilà e il mondo dei vivi.
La pianta era ritenuta di grande valore, presente nei momenti più importanti della vita, cioè la nascita e la morte, era considerata cosi sacra e divina tanto che prima di raccoglierla si dovevano eseguire specifici rituali.

Nelle varie culture europee la pianta per centinaia di anni rappresentò uno dei più validi e sicuri rimedi contro molte malattie e affezioni, sia fisiche che spirituali sia a danno degli uomini che degli animali, grazie alle sue innumerevoli prodigiose e magiche qualità.


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