Ciliegio.





Prunus avium L. Ciliegio. Rosaceae.
Altezza 2-20 m.
Fioritura aprile-maggio.
Albero con fusto eretto sino al vertice della chioma, ramoso, corteccia sottile liscia, bruno-rossastra. Foglie peduncolate con lamina ovato-lanceolata, leggermente pubescente con margine dentato. Infiorescenza corimbosa, fiori peduncolati bianchi. Il frutto è una drupa sferica diam 2-3 cm di colore giallognolo, rosso, nerastro.
L’epiteto specifico avium, derivato dal latino avis, uccello, riferito ai frutti di cui sono ghiotti molti uccelli.
Il nome volgare ciliegia è di origine iraniana kirahs trasferito nelle lingue europee, (latino ceresa).
L’areale originario del ciliegio pare fosse diffuso nella zona compresa tra il Caucaso e il centro-Europa. I popoli europei si limitavano alla raccolta dei frutti nei boschi, mentre l’ingentilimento della pianta pare sia iniziato presso i popoli dell’Asia occidentale, da qui la coltura si sposta in Grecia e in seguito si diffonde in Italia.
La specie è frequente allo stato spontaneo frammista alle associazioni boschive fresche, predilige terreni argillosi. Spesso coltivata nelle Langhe e nel Roero nei decenni passati presso le abitazioni o nelle vigne con cultivar che si possono ancora trovare, quali: grafiùn, grìote, bianchère, armaren-a, balìn, visuje.

