Prunus avium

Ciliegio.

Prunus avium, fiore, Magliano Alfieri
Prunus avium, Magliano, Rocca, aprile 1989
Prunus avium, Castagnito, Bosco alto, ciliegie, Bianchere
Prunus avium, Magliano Alfieri, Caialupo, ciliegie, Griote
Prunus avium, Balin, selvatico, Magliano Alfieri, Bosco, giugno 1987

Prunus avium L. Ciliegio. Rosaceae.
Altezza 2-20 m.
Fioritura aprile-maggio.

Albero con fusto eretto sino al vertice della chioma, ramoso, corteccia sottile liscia, bruno-rossastra. Foglie peduncolate con lamina ovato-lanceolata, leggermente pubescente con margine dentato. Infiorescenza corimbosa, fiori peduncolati bianchi. Il frutto è una drupa sferica diam 2-3 cm di colore giallognolo, rosso, nerastro.

L’epiteto specifico avium, derivato dal latino avis, uccello, riferito ai frutti di cui sono ghiotti molti uccelli.
Il nome volgare ciliegia è di origine iraniana kirahs trasferito nelle lingue europee, (latino ceresa).
L’areale originario del ciliegio pare fosse diffuso nella zona compresa tra il Caucaso e il centro-Europa. I popoli europei si limitavano alla raccolta dei frutti nei boschi, mentre l’ingentilimento della pianta pare sia iniziato presso i popoli dell’Asia occidentale, da qui la coltura si sposta in Grecia e in seguito si diffonde in Italia.

La specie è frequente allo stato spontaneo frammista alle associazioni boschive fresche, predilige terreni argillosi. Spesso coltivata nelle Langhe e nel Roero nei decenni passati presso le abitazioni o nelle vigne con cultivar che si possono ancora trovare, quali: grafiùn, grìote, bianchère, armaren-a, balìn, visuje.

Prunus avium, Balin, selvatico, Magliano Alfieri, Rocca, giugno 1993
Prunus avium, Magliano Alfieri, regione Ronco, aprile 2001

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