Agrifoglio.

Ilex aquifolium L. Agrifoglio. Aquifoliaceae.
Altezza 1-7 m. Boschi, radure boschive. Fioritura aprile-maggio.
Arbusto sempreverde (sp. dioica). Fusto con corteccia bruna. Foglie persistenti in inverno, picciolate, ovato-ellittiche, coriacee, lucenti, dentate, spinose. Fiori piccoli, unisessuali, riuniti in ciuffetti all’ascella fogliare; corolla dei fiori femminili bianca, quella dei fiori maschili orlata di rosso. Drupe subsferiche 8-10 mm rosse, molto appetite dagli uccelli ma velenose per l’uomo.
Il nome generico Ilex si rifà alla definizione di specie del leccio Quercus ilex, sta ad indicare la somiglianza delle foglie in entrambi i generi. L’epiteto specifico aquifolium allude alle foglie acute e spinose proprie di questa specie.
Pianta sacra e magica, tenuta in gande considerazione dalle antiche popolazioni celtiche, greche e romane.
I celti appendevano rami di agrifoglio alle porte e alle finestre delle loro abitazioni per onorare gli spiriti della foresta e nel contempo allontanare fulmini e sortilegi negativi, propiziare la fertilità della terra e degli animali e soprattutto allontanare le influenze dalle presenze malevoli e dalla sfortuna. Era considerato, insieme all’edera e al vischio un potente simbolo di vita.
La pianta è apprezzata per la sua eleganza e i brillanti colori. Queste peculiarità hanno fatto di questo splendido arbusto un simbolo del solstizio d’inverno, un inno alla rinascita imminente del sole caldo e luminoso, un augurio di gioia e buona fortuna per l’anno che deve venire. Specie rara in Italia; nelle Langhe è sporadicamente presente nelle zone più elevate nei boschi umidi di latifoglie con preferenza per i terreni acidi
