Felci

Ceterach officinarum, Rocchetta Belbo, agosto 19894
Ceva- Malpotremo, Felcetta
Felce sp., Dego Bivio S.Giulia-Noceto
Asplenium trichomanes, Magliano Alfieri, muro cimitero, agosto 1987

Dida 1

Felci. Organismi vegetali vascolari senza fiori né rami che si riproducono per mezzo di spore, appartenenti alla divisione delle Pteridofite, con oltre 12.000 specie, diffuse in tutto il pianeta negli ambienti umidi e ombrosi ricchi di humus. Il fusto delle felci è trasformato in rizoma sotterraneo, mentre è ben visibile l’apparato fogliare (fronde) assai sviluppato e molto frastagliato, formato da stomi e tessuto fotosintetico spugnoso.
Le felci sono vegetali perenni, possiedono una struttura composta di radici, fusto, foglie, tessuti vascolari e cuticola esterna di protezione; hanno portamento molto simile a quello delle Fanerogame (piante superiori) come queste infatti possono essere erbacee, cespugliose o arbustive; hanno svariata statura e conformazione, (da pochi millimetri a parecchi metri), popolano in maggior parte ambienti terrestri, principalmente zone boschive.
Le felci hanno avuto una grande importanza nel lungo percorso evolutivo del regno vegetale, in quanto sono state le piante più antiche a possedere vere e proprie foglie. Esse si riproducono per mezzo di spore prodotte all’interno di minuscoli involucri (sporangi), riuniti in gruppetti circolari (sori), situati nella pagina inferiore delle foglie; le spore a maturità una volta liberatesi dagli sporangi, vengono diffuse dal vento.
Anticamente le felci erano piante arboree alte fino a 20-30 m. e dominavano la vegetazione dell’era Paleozoica (Devoniano – Carbonifero) circa 350 milioni di anni fa.
Ampiamente diffuse nel nostro territorio in densi cespi su substrato umido e morbido, ricco di sostanze nutritive, nelle zone più fresche negli ambienti boschivi ombrosi, lungo i corsi d’acqua, ma di rado anche in luoghi secchi.

Sono conosciuti diversi generi di facile reperibilità tra cui: Adiantum, Asplenium, Athyrium, Ceterach, Dryopteris, Polypodium, Polystichum, Pteridium, etc.

Ceterach officinarum DC. Aspleniaceae.  
Cedracca comune.  Altezza 5-20 cm.
Muri, rocche, rupi. Sporazione maggio-agosto. 

Felce di piccole dimensioni. Foglie basali riunite in rosetta folta, pennato-composte, coriacee, a lobi alterni arrotondati, verdi nella pagina superiore e ricoperti da fitte squame color ruggine nella pagina inferiore; sori lineari.
Il nome generico deriverebbe dal nome della pianta in lingua araba Cetrack.
Specie frequente su rocce e muri nelle aree collinari più elevate in gran parte del territorio.

Asplenium trichomanes  L. Aspleniaceae.
Asplenio tricomane. Altezza 5-20 cm.
Muri, rocche. Sporazione giugno-agosto.

Felce di piccole dimensioni, con rizoma breve. Foglie pennato-composte, verde scuro, contorno lineare, pinne ovali poste sul piano del rachide.
La pianta è conosciuta anche come erba rugginina, così detta per il colore ruggine della pagina inferiore delle foglie.
La specie è frequente in tutto il territorio, spesso nelle zone ombrose ricopre copiosamente l’intera superficie dei muri in cui vegeta.  

Asplenium ruta-muraria L.
Asplenio ruta di muro. Aspleniaceae.  
Rupi, muri. Altezza 10-15 cm.  
Sporazione giugno-agosto.

Felce con rizoma breve. Foglie peduncolate e lamina 2-3pennatosetta a contorno triangolare, pinne portanti 1-3 pinnule dentate, variabili nella forma ed aspetto; sori oblunghi.
L’epiteto specifico ruta-muraria e il nome volgare confermano l’habitat naturale della specie, che vegeta appunto su muri e rocce.
Specie frequente sui muri, presente in gran parte del territorio.
Nelle Langhe e nel Roero sono pure presenti le congeneri: A. adiantum-nigrum, A. onopteris, A. septentrionale, A. trichomanes.

Pteridium aquilinum (L.) Kuhn.
Felce aquilina. Hypolepidaceae.  
Altezza 5-20 dm.  
Boschi, radure, ripe. Sporazione maggio-agosto.

Felce robusta con rizoma stolonifero, strisciante e nero. Fronda unica 2-3 pennatosetta, divisa in tre elementi portanti numerose pinne a contorno triangolare e segmenti a margine intero.
Il nome generico deriva dal greco pteris, felce, altre fonti indicano la derivazione dal greco pteros, ala, in relazione alla forma delle foglie.
La forma triangolare delle fronde suggerisce l’epiteto specifico aquilinum e il nome volgare aquilina e ricordano le grandi ali aperte di un’aquila.
La specie è diffusa nelle radure boschive in ampie parti del territorio.

Dryopteris filix-mas (L.) Schott.
Felce maschio. Aspidiaceae.  
Boschi. Altezza 3-8 dm. Sporazione luglio-agosto.

Felce con rizoma legnoso, corto e robusto, fasciato da squame brune, lignificate. Fronde fascicolate disposte a rosetta, lunghe fino a 1 m, peduncoli fogliari brevi ricoperti da scaglie rossastre. Foglie a contorno oblanceolato e lamina 2-pennatosetta divisa in segmenti; pinnule oblunghe, dentellate, ristrette all’apice. Sori orbicolari, disposti in doppia fila.
Il nome generico Dryopteris deriva dal greco, drys, quercia e pteris, felce, con probabile riferimento ad una felce che cresceva ai piedi delle querce.
La specie è diffusa in tutto il territorio, di solito nelle zone collinari boschive.

Felce sp., Dego Bivio S.Giulia-Noceto

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