Atropa belladonna

Belladonna.

Atropa belladonna, Dego, strada Porri, luglio 1991
Atropa belladonna, Dego, strada Porri-Le sorgenti

Atropa belladonna L. Solanaceae.
Belladonna. Altezza 7-20 dm. 
Boscaglie. Fioritura maggio-agosto. 

Pianta erbacea fetida con fusto ramificato, glabro. Foglie alterne a lamina intera, ovato-lanceolata. Fiori solitari o 2-3, pendenti all’ascella fogliare, corolla tubulosa di colore violaceo. Il frutto è una bacca sferica, nerastra e lucida, circondata da sepali patenti. Specie molto velenosa, per la presenza di alcaloidi (atropina e solanina) che attaccano il sistema nervoso; l’atropina agisce sulle pupille dilatandole, rendendo lo sguardo più attraente, azione ben nota fin dall’antichità. Le donne romane impiegavano il succo dei frutti come cosmetico per gli occhi, ed a questo fa riferimento l’aggettivo belladonna.

Il nome del genere Atropa ha origini mitologiche, è legato ad una delle tre parche, Atropo, che era la parca che recideva il filo della vita, con chiaro riferimento alla tossicità della pianta.

Specie rara in Italia; rara nelle langhe, esclusiva dei settori meridionali, dove sono documentate 2-3 stazioni.


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