



Pinus sylvestris L.Pino silvestre. Pinaceae.
Alt. 5-30 m. Boschi. Fioritura maggio-giugno.
Albero sempreverde (specie monoica) a chioma irregolare. Corteccia squamosa, rossastra.
Foglie aghiformi, appaiate, rigide e avvolte da una membrana. Infiorescenze maschili (superiori) riunite in spighe gialle; quelle femminili (inferiori) biancastre-rosate. Pigne sessili, legnose, ovoidi-coniche 2 x 6 cm, brune.
Il nome del genere Pinus ha origine incerta, potrebbe derivare dalla radice indoeuropea pin,stillare, riferito alla resina, o dal celtico pen, testa, riferito alla forma della chioma, oppure ancora dalla radice indoeuropea pic, pungere, in riferimento agli aghi.
Secondo la mitologia greca, il pino ha origine da Pitis, una bella ninfa che aveva per spasimanti il dio Pan e il dio Borea. Poiché Pitis era innamorata di Pan scelse di legarsi a lui; Borea, il freddo vento del nord, adirato, per vendicarsi soffio così forte da far precipitare Pitis da una scogliera; Gea la dea della terra, avendo pietà della sfortunata ninfa, la trasformò in un albero di pino.
Pianta sacra, nella tradizione celtica, rappresentava la potenza virile e il vigore riproduttivo. Secondo le usanze romane, il culto del pino era legato alle divinità di origine greca. Identificato con il dio frigio Attis, figlio e amante della “grande madre” Cibele, esso incarnava il legame indissolubile tra la vita e la morte. In occasione dei riti in loro onore, veniva tagliato il pino sacro, portato al tempio, avvolto in bende colorate e decorato con fiori.
Ancora fino a pochi anni fa il pino era considerato simbolo di rinascita e fecondità. Un tronco decorato con nastri, era piantato nelle piazze nella festa di calendimaggio. Un ramo di pino ornato di fiori, nastri variopinti e una bambola di stoffa, era portato in giro nelle case da un gruppo di ragazze durante il “cantè magg” per augurare fortuna alle famiglie e fertilità alle spose. Simbolo di potenza vitale e fecondità, ornava i riti nuziali, quale augurio di felicità e abbondanza.
Importante elemento vegetale costituente la flora del nostro territorio, presente a gruppi nelle zone boschive aride più elevate, raramente in estese associazioni pure.
